Il GAMIS ogni anno organizza diversi incontri con i testimoni del vangelo che operano nei diversi campi di missione. Di seguito riportiamo un breve descrizione delle due esperienze fatte fin’ora.
INCONTRO GAMIS CON DON ERMENEGILDO
Lunedi 17 febbraio, il Gamis ha organizzato un incontro con il sacerdote Don Ermenegildo Nyandwi, di nazionalità ruandese, ora nella diocesi di Città di Castello e ospite in seminario per proseguire gli studi teologici. Ordinato sacerdote il 24 luglio 2004, la sua storia è intrecciata naturalmente con i fatti che sono accaduti nel 1994. La serata era stata preparata con la visione del film “Hotel Rwanda”, del regista Terry George, il quale racconta la vicenda basata sulla storia vera di Paul Rusesabagina dieci anni dopo gli avvenimenti narrati: Paul salvò molti perseguitati ospitandoli nell’albergo che aveva in gestione. Dal 7 aprile a inizio luglio del 1994, per circa 100 giorni, vennero massacrate sistematicamente (a colpi di armi da fuoco e machete) almeno 500mila persone secondo le stime di Human Rights Watch; il numero delle vittime tuttavia è salito fino a raggiungere una cifra pari a circa 800mila persone.
L’incontro è stato interessante e sincero, perché molti seminaristi avevano la volontà di approfondire questa tematica e ascoltare la vicenda di chi era stato coinvolto personalmente.
GIORNATA DI S. FRANCESCO SAVERIO IN SEMINARIO
Il 3 dicembre 2013, memoria del santo Patrono delle missioni Francesco Saverio, il seminario organizza ogni anno serate di preghiera o riflessione.
Questo anno abbiamo condiviso la serata con Padre Paolo Braghini, missionario cappuccino tra gli indios del Javari. Dopo averne passati 5 nelle Parrocchie brasiliane di periferia, dove i problemi sono molto più simili a quelli occidentali, P. Paolo si trova da circa 2 anni in questa regione del Brasile al confine col Perù, attraversata dal fiume omonimo.
L’incontro è stato animato dalle domande dei seminaristi dopo la visione del breve video che il missionario aveva fatto vedere nelle scuole superiori della diocesi di Assisi, con lo scopo di invitare i ragazzi a creare oggetti per mercatini di Natale gestiti dai Padri missionari.
Ci ha spiegato il ruolo dei missionari in Amazzonia e le caratteristiche delle tribù locali, che stanno subendo gravi perdite per la diffusione dell’epidemia del virus dell’epatite: gli indios sono diminuiti molto negli ultimi 90 anni, tanto che da circa ventimila ora sono rimasti un quinto. I cappuccini condividono la loro vita e tentano di far rallentare l’epidemia con medicinali europei.
Gli indios non hanno ancora abbracciato il Vangelo, anche se la testimonianza dei Padri e dei pochi volontari li sprona a domandarsi il vero motivo della loro presenza e soprattutto li apre alla fiducia nei loro confronti. Il loro impegno è prettamente evangelico: condividono il loro povero e semplice stile di vita e danno testimonianza dell’amore di Dio. Proprio per questo, i capi tribù si cominciano a fidare di questi “europei diversi”, tanto da chiedere aiuto ai missionari cattolici, andando a cercarli persino nelle città delle diocesi vicine.